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“Arte come rivelazione”. La collezione Luigi e Peppino Agrati in mostra a Milano

Fino al 19 agosto 2018 alle Gallerie d'Italia un progetto curato da Luca Massimo Barbero. Per la prima volta viene presentata al pubblico una selezione significativa di opere di questa importante collezione MILANO - La mostra “Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino Agrati”, a cura di Luca Massimo Barbero con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, presenta una selezione di opere dei maggiori protagonisti della ricerca artistica italiana e internazionale della seconda metà del Novecento, appartenenti a una delle collezioni private più importanti che si compone di 500 opere. Creata a partire dalla fine degli anni ’60 la collezione Agrati, frutto dell'acquisizione di opere d'arte da parte dei due imprenditori milanesi Luigi e Peppino Agrati, appassionati di arte, è stata donata a Intesa Sanpaolo, su decisione del Cavaliere del Lavoro Luigi Agrati.  Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo ha sottolineato, riferendosi all’esposizione milanese: "Sarà un'occasione eccezionale per ammirare e confrontare capolavori inediti dell'arte italiana, europea e americana del Novecento. La mostra vuole essere anche un ricordo e un omaggio a Luigi Agrati che, insieme al fratello Peppino, ha dato vita a una collezione che si segnala a livello mondiale nel quadro delle raccolte d'arte private".  La rassegna propone una selezione di 74 opere della collezione, grazie alla disponibilità di Mariuccia Agrati, moglie del Cavaliere Luigi Agrati. Si possono ammirare capolavori di artisti americani come Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Robert Rauschenberg e Christo e di alcuni dei maggiori protagonisti della ricerca artistica italiana, tra i quali Lucio Fontana, Piero Manzoni, Mario Schifano, Alberto Burri, Fausto Melotti.  Dall'Informale alla Pop Art, dall'arte Povera alla Conceptual Art fino agli sviluppi degli anni Ottanta, la collezione attraversa e intreccia i movimenti che hanno segnato il percorso dell'arte, non solo italiana ma internazionale, nella seconda metà del Novecento.  Il curatore Luca Massimo Barbero spiega: "Arte come rivelazione significa presentare per la prima volta al pubblico una selezione rappresentativa di opere della raccolta Luigi e Peppino Agrati come dono visivo alla città, disvelando la sensibilità e l'amore per l'Arte dei due collezionisti. Le opere raccolte ci parlano oggi di un modo di concepire la collezione come rivelazione e arricchimento, come condivisione di un mondo possibile di immagini che incarnino il vivere contemporaneo”. Il percorso espositivo, partendo da un primo grande nucleo di sculture di Fausto Melotti ad alcuni capolavori di Lucio Fontana, Alberto Burri, Yves Klein e Piero Manzoni, approfondisce la pittura di "nuova figurazione" italiana, con opere, tra gli altri, di Jannis Kounellis e Mario Schifano, per arrivare alle radici della nascente arte Povera, esemplificate dalle ricerche di Piero Gilardi, Luciano Fabro, Mario Merz e Giulio Paolini.  La scoperta da parte dei due collezionisti dell'arte americana portò successivamente all'acquisto di opere dei principali esponenti sia della corrente Pop, tra cui  Andy Warhol e il suo monumentale Triple Elvis,  sia delle tendenze concettuali e minimali, tra cui Dan Flavin e Richard Serra. Accanto all'arte italiana entrano così nella raccolta le straordinarie opere di Robert Rauschenberg, collezionato ampiamente dalla fine degli anni sessanta agli anni ottanta, di Cy Twombly, originale mediatore tra cultura d'oltreoceano e cultura italiana, e di artisti concettuali come Bruce Nauman e Joseph Kosuth, le cui ricerche sul linguaggio sono messe in dialogo con quelle di Alighiero Boetti e Vincenzo Agnetti.  La mostra milanese è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.  Vademecum Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino AgratiDal 16 maggio al 19 agosto 2018Milano Gallerie d’ItaliaPiazza Scala a MilanoInfo: 800.167619info@gallerieditalia.comwww.gallerieditalia.com/it/ ...

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